A cura della dott.ssa Valentina Basaldella

Arrivate la sera e vostro figlio deve ancora finire i compiti?? Se la risposta a questa  domanda è affermativa, probabilmente vostro figlio presenta qualche difficoltà nell’ORGANIZZAZIONE del tempo.

Per prima cosa risulta importante essere consapevoli del fatto che sapersi organizzare non è una competenza innata nel bambino, ma va insegnata e gradualmente proposta. Quindi ogni genitore può chiedersi come un bambino può “imparare a organizzarsi” e come l’adulto può favorire l’apprendimento di tale competenza.

 

Molto spesso le difficoltà nella gestione della propria attività di studio, possono ostacolare l’autonomia del bambino, per la quale la capacità di organizzarsi è di estrema importanza, in quanto si lega al suo successo scolastico. Fra le abilità organizzative più studiate e maggiormente predittive del successo vi è la gestione del tempo. Si tratta di una competenza cruciale che permette al bambino di sentirsi artefice del proprio apprendimento.

Per poterlo supportare nell’acquisizione di questa competenza, il genitore deve comprendere quale differenza esiste tra il “TEMPO PER” e il “TEMPO DEI” compiti. Il primo si riferisce al tempo oggettivamente necessario per lo svolgimento di una certa attività; il secondo, invece, si riferisce al tempo che l’alunno riconosce soggettivamente come necessario per poter fare i compiti, a parità di attività e capacità possedute. Conoscendo tale distinzione si può procedere alla divisione del tempo a disposizione, conoscendo le reali competenze ed esigenze di ognuno.

Chi affianca il bambino potrebbe:

  • costruire insieme a lui un planning giornaliero dove specificare tutte le cose da fare;
  • individuare un orario fisso nel quale svolgere i compiti;
  • suddividere i compiti in parti inserendo delle pause;
  • pianificare il momento dello studio dopo aver tenuto conto di tutte le attività extrascolastiche;
  • definire delle priorità scegliendo prima i compiti più urgenti, poi quelli più impegnativi, per poi passare a quelli più leggeri che si possono svolgere verso sera quando si è più stanchi;
  • evitare di alternare pomeriggi leggeri e pomeriggi impegnativi equilibrando e distribuendo il materiale in più giornate.

Questa organizzazione del tempo permette di definire una routine settimanale e quindi creare un ambiente prevedibile che infonde sicurezza e favorisce il benessere del bambino e di chi lo affianca. Infatti, procedendo in questo modo, il bambino si sente più sicuro di sé e soddisfatto del proprio impegno, iniziando a valorizzarlo e a  comprenderne l’importanza. Pianificare e imparare gradualmente ad autogestire il proprio tempo a disposizione è importante perchè sostiene il processo motivazionale, favorendo il raggiungimento di obiettivi e la soddisfazione.

 

E se il bambino sfora “l’ora dei compiti”?

  • aiutatelo ad riorganizzare la tabella di marcia;
  • cercate di limitare le distrazioni favorendo comunque le pause;
  • cercate di capire insieme a lui dov’è il problema proponendo possibili soluzioni;
  • incoraggiatelo a iniziare con i compiti più impegnativi per poi passare a quelli più leggeri.

 

È importante premiare sempre il loro impegno quando si presenta, anche se non coronato da successo, perché è deludente lo sforzo che passa inosservato!!!!