Il Progetto EduCare prende avvio nel 2014 come progetto del Tavolo Educativo Territoriale del Comune di Fiume Veneto, realizzato materialmente attraverso la scuola dell’Infanzia Maria Immacolata, capofila per il coordinamento Girotondo delle Idee, sul disegno progettuale della pedagogista Mara Corallini.
Il progetto ha come finalità generale l’accoglienza dei nuovi nati ed il supporto educativo precoce alla relazione genitore-figlio nella fascia 0-12 mesi.
Inizialmente il progetto prevedeva sia momenti formativi in piccolo gruppo che consulenze educative a domicilio, ma per ottimizzare i costi si è poi deciso di mettere a punto un programma che a parità di efficacia garantisse la raggiungibilità di più famiglie, con un contenimento dei costi.
Grazie ai monitoraggi delle varie esperienze è stato possibile definire un ciclo base di attività che attualmente viene ripetuto due volte l’anno, grazie al finanziamento comunale. Un ciclo di attività comprende un percorso socio-formativo di 6 incontri per neomamme e neonati ed un incontro formativo per i neopapà.
L’idea alla base del progetto è che se i neogenitori possono trovare una rete di sostegno ed acquisire strumenti educativi, questo avrà ricadute positive sul benessere della famiglia e rivelarsi un intervento preventivo rispetto al disagio minorile.
Gli studi più attuali sullo sviluppo infantile mettono infatti in luce il ruolo chiave della genitorialità come fattore predittivo del futuro adattamento psicosociale dei bambini; più precisamente è la qualità del legame di attaccamento tra genitori e figli che media fortemente lo sviluppo del bambino. Tra le cose che possono aiutare i neogenitori ad instaurare un legame di attaccamento sicuro con i loro figli c’è il fatto di non sentirsi soli nell’assunzione del nuovo ruolo, che comporta una vera a propria trasformazione identitaria. Non a caso la matrioska è diventato il simbolo del progetto EduCare, a significare che la sicurezza ed il benessere si generano nella dimensione dell’interdipendenza tra comunità, famiglia e individui. L’amministrazione comunale ha accolto il progetto del Tavolo Educativo Territoriale in quanto in linea con la politica di costruzione di una cultura attenta all’infanzia, storicamente già avviata grazie ad altri progetti di rete, come il “Monitor Dis/Agio”, “l’Equilibrista” e l’evento “Genitori In-Forma” da cui ha preso origine lo stesso Tavolo educativo. Sulla base di tale tradizione. il progetto EduCare cerca di configurarsi come “esperienza ponte” per i neogenitori, utile a far loro conoscere le varie risorse disponibili sul territorio, promuovendo un’idea di servizio vicino al cittadino.
Le mamme che hanno frequentato il gruppo hanno messo in evidenza come il gruppo stesso sia stato loro utile per fare conoscenza con altre famiglie e intessere legami sociali. Il territorio di Fiume Veneto infatti, in questi ultimi anni è stato caratterizzato da un’espansione edilizia che ha richiamato molte giovani coppie dalle zone limitrofe. Le neomamme “neo-cittadine” hanno raccontato che la partecipazione al gruppo ha permesso loro di sentire che stavano facendo qualcosa di concreto per integrarsi nel tessuto sociale. I monitoraggi hanno messo in luce che molte mamme hanno continuato a sentirsi e ad incontrarsi anche dopo la conclusione del percorso, coinvolgendo l’intera famiglia con pic-nic, uscite varie ed in un caso anche dando vita ad un gruppo di cammino chiamato “a piccoli passi” per donne con bimbi in fascia o passeggino. Anche le mamme già residenti nella comunità hanno trovato utile la frequenza al gruppo in particolare per contrastare il senso di solitudine provato dalle neomadri che passano molte ore della giornata sole con il neonato. La ritualità degli incontri è stata riconosciuta dalle madri come un fattore importante, da cui per analogia hanno compreso il senso delle routines per i bambini; per tale motivo hanno chiesto di prendere in considerazione l’idea di ampliare il progetto ai 24 mesi con possibilità di incontro stabili nel tempo.
Per quanto attiene alla sfera pedagogica, la presenza dei bambini in diverse fasi dello sviluppo entro la fascia 0-12 mesi all’interno del gruppo delle neomamme, consente di condurre un lavoro di sensibilizzazione ai segnali comunicativi e alle competenze relazionali dei bambini, in un’ottica evolutiva. L’obiettivo formativo è osservare insieme alle mamme le modalità comunicative dei bambini per facilitare la sintonizzazione affettiva con essi. Rendere le neomamme consapevoli dei fattori di regolazione nascosti della relazione genitore-figlio significa promuovere un senso di autoefficacia materna, che contribuisce a formare il senso di sicurezza e benessere della diade primaria. Per le mamme l’arte di rispecchiare il loro bambino viene facilitata anche dall’opportunità di vedere le altre mamme in azione e di poter osservare bimbi di età diverse. Tutto ciò ha che fare con la costruzione della “funzione di mentalizzazione”, ovvero la capacità di mettersi nei panni del bambino per coglierne i bisogni autentici e rispondervi in maniera responsiva. Durante i gruppi si sono utilizzate anche delle sequenze fotografiche sul modello del metodo del Video-feedback, per lavorare sulle rappresentazioni di sé e del bambino. Il lavoro osservativo riesce sempre a stupire le mamme: la guida all’osservazione delle microespressioni e delle turnazioni relazionali, sono esperienze molto gradite dalle mamme, che possono così riconoscere le capacità emergenti dei loro piccoli e interagirvi con maggior consapevolezza. Molte mamme restano stupite nell’accorgersi dei progressi evolutivi dei bambini nell’arco temporale della durata del gruppo.
Il gruppo è importante anche come occasione di socializzazione tra i bimbi, che sebbene così piccoli, come documentato dagli studi pre e post-natali, sono già in grado di interagire fra loro. Lo sviluppo dell’intersoggettività nel bambino passa anche attraverso queste occasioni precoci di socializzazione.
Il lavoro non sarebbe però completo senza l’apertura alla dimensione triadica della relazione familiare e per questo è stato pensato anche l’incontro formativo per i neopapà.
L’esperienza del Progetto EduCare fin’ora maturata ci spinge a voler immaginare nuove piste di lavoro in direzione della coppia genitoriale e dei legami familiari più ampi, sempre con l’idea che le relazioni sono il motore dello sviluppo.