A cura della dott.ssa Valentina Basaldella
Il momento dei compiti non è sicuramente una delle attività più piacevoli del pomeriggio, infatti rappresenta spesso occasione di scontro, di incomprensioni, di tensioni tra figli e genitori.
Le variabili che possono appesantire e rendere difficile l’esecuzione degli esercizi e lo studio possono essere di varia natura: motivazionali, emotive, legate all’autonomia, alla pianificazione o al metodo di studio stesso, che nella maggioranza dei casi non è ancora stato acquisito, anche perché non è immediato “imparare ad imparare”.
Naturalmente può essere che vostro figlio non presenti fragilità in tutti questi ambiti, infatti spesso alcuni funzionano molto bene ma possono essere “sporcati” da quelli che invece si dimostrano carenti.
Risulta importante quindi capire dove si trova il problema:
- Vostro figlio vi vuole sempre presenti e non riesce ad iniziare senza di voi?
- Arrivate la sera con i compiti ancora da finire?
- Notate delle difficoltà nel metodo di studio e gli insegnanti non sono soddisfatti della sua prestazione in quanto “potrebbe fare di più”?
Oggi cercheremo di rispondere al primo grande quesito che rimanda al concetto di AUTONOMIA.
COME IL GENITORE PUO’ ACCOMPAGNARE E SOSTENERE IL FIGLIO VERSO L’AUTONOMIA?
Numerosi studi hanno messo in evidenza che utilizzare uno stile controllante in maniera costante e da tutte le persone che circondano il bambino, produce de-motivazione, insoddisfazione, disimpegno, ritiro e rabbia nel soggetto.
Quali sono le caratteristiche di chi assume uno stile controllante?
- comanda cosa fare e come farla;
- frena l’espressione delle emozioni negative come la rabbia;
- favorisce il senso di colpa “sei l’unico che…”;
- fa pressione e minaccia;
- non suggerisce strategie ma da la risposta pronta al problema;
- non da feedback;
- genera incertezza e paura.
All’opposto l’utilizzo di uno stile supportivo dell’autonomia, sostiene l’impegno, la motivazione, l’apprendimento e il benessere sia del bambino che del contesto che ruota attorno a lui.
Quali sono le caratteristiche di chi assume uno stile supportivo?
- propone modalità, strategie e tempi;
- sostiene gli sforzi anche quando non sono seguiti da successo, in quanto risulta deludente lo sforzo quando passa inosservato;
- accoglie le emozioni negative come la rabbia;
- invita a cercare modalità di soluzioni non proponendole direttamente;
- incoraggia al fare.
Si tratta di partire dal loro punto di vista, dai loro obiettivi e bisogni cercando di assumere la loro prospettiva mantenendo con fermezza la propria, per poter favorire l’autocontrollo e la presa di responsabilità. Tutto ciò può contribuire al nutrire quelle che vengono definite motivazioni intrinseche ossia il percepirsi competente, lo scegliere e il sentirsi accolti, non giudicati ma valorizzati.